Anno: 2020
Evento: Religioni e provocazioni del futuro
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NotizieVeglia di preghiera contro la tratta di persone a VicenzaL’8 Febbraio, in cui commemoriamo liturgicamente Santa Giuseppina Bakhita, è la Giornata Mondiale di Preghiera e di Riflessione contro il traffico delle Persone. Il tema di quest’anno è: “Migrazione senza traffico di persone. Sì alla libertà! No al traffico di persone!” Molti migranti, avendo poche possibilità attraverso le vie regolari, decidono di avventurarsi, per altre vie, dove spesso li aspettano abusi di ogni genere, sfruttamento e riduzione allo stato di schiavitù. Le organizzazioni criminali, dedite al traffico di persone, si servono di queste vie migratorie per nascondere le proprie vittime tra i migranti ed i rifugiati. Papa Francesco nella Preghiera dell’Angelus del 7 Febbraio 2018 invita: “tutti i cittadini e le istituzioni ad unire le forze per prevenire il traffico di persone ed a garantire protezione ed assistenza alle vittime. Preghiamo sempre allora- dice il Santo Padre- perché il Signore converta il cuore dei trafficanti di persone e dia a coloro che soffrono a causa di questa piaga vergognosa la speranza di riacquisire la libertà. (Papa Francisco – Angelus 7 Febbraio 2018) In occasione di questo giorno dedicato- come s’è detto- al traffico di persone Venerdì 9 Febbraio 2018, alle 20,30 ha avuto luogo una veglia di preghiera nella Chiesa di San Pio X A Vicenza, cui è intervenuta anche la nostra Comunità. La veglia è stata animata dai fedeli dei Centri Pastorali della Diocesi di Vicenza, tra cui c’era anche la nostra Comunità Parrocchiale che è intervenuta più volte nel corso della sera. La preghiera è stata condotta dal Vicario Generale della diocesi di Vicenza, Mons. Lorenzo Zaupa. Il celebrante ha sottolineato la personalità di Giuseppina Bakita, vittima delle prepotenze. Santa Giuseppina Bakhita nacque in Sudan nel 1869; fu rapita a 7 anni e venduta più volte. Conobbe sofferenze enormi sia fisiche sia morali. Nel 1890 giunse la Venezia dove chiese il Battesimo, assumendo il nome di Giuseppina. Nel 1893 decise di divenire suora canossiana per servire Dio che le aveva dato tanti segni d’amore. Divenuta suora, nel 1896 si trasferì a Schio, in provincia di Vicenza dove si spense l’8 Febbraio 1847. Per 50 anni compì missioni umili e semplici con generosità ed eroismo e le sue consorelle l’apprezzarono per la sua bontà e la sua carità. Fu una donna africana che conobbe il supplizio del rapimento e della schiavitù e si dischiuse in modo meraviglioso alla grazia nelle fila delle Figlie di Maddalena di Canossa in Italia. Alla veglia sono state portate in modo simbolico alcuni segni legati al traffico delle persone. Tra queste ricordiamo una croce di legno, fatta dai migranti e portata a Lampedusa, una catena che ricorda la schiavitù e la mancanza di libertà e candele che rappresentano le persone che hanno perso la vita alla ricerca di una vita migliore o della libertà. La sera si è conclusa con il saluto di p. Michele de Salvia, direttore della “Migrantes” della Diocesi di Vicenza. Traduzione in italiano: prof. Giuseppe Munarini
Biroul de Presă / L'Ufficio Stampa
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