Anno: 2023
Evento: "I bambini costruttori di pace". Incontro interculturale e interreligiosa sulla pace a Livorno
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NotizieLettera Pastorale di SB Card. Lucian alla Festa della Risurrezione del Signore 2022Diletti fedeli, “Dio ha risuscitato questo Gesù del Quale noi tutti siamo testimoni” (Atti, II, 32). Con questa testimonianza il santo Apostolo Pietro annunzia un fatto nuovo e mai sentito: Gesù il crocifisso è vivo e si trova tra di noi. Questa è la fede delle comunità cristiane, questo è il centro e il fondamento dell’esistenza dei discepoli di Gesù e della missione di evangelizzazione: l’annuncio di Cristo Risorto. È la realtà che segna per sempre un nuovo destino per tutta l’umanità e l’inizio di una nuova via per ciascun cristiano in ogni tempo e in ogni luogo. Il discepolo di Gesù diviene in tal modo annunciatore e testimone, e la Chiesa continua a proclamare a tutti con gioia: Cristo è risorto! Il mistero di Cristo non termina con la Sua morte sulla croce. Sarebbe stato solamente un avvenimento storico con finalità e conseguenze limitate, come qualsiasi altro avvenimento circoscritto nel tempo e nello spazio e che non avrebbe più alcun valore per noi; sarebbe stato un ricordo affascinante di un modello eroico di donazione in favore dei propri simili, ma lontano e privo del potere di toccarci e di cambiare la nostra vita. La morte di Cristo in cambio assume il valore e il senso nella Resurrezione, che la trasforma in portatrice di salvezza, la rende attuale e colma di valori per noi e per ciascun cristiano, divenendo in tal modo parte essenziale della realizzazione del Regno di Dio. La morte e la Resurrezione costituiscono un tutto unitario, l’avvenimento definitivo della salvezza e l’espressione eminente dell’amore di Dio. Gli Apostoli che erano stati presi dalla paura e dal silenzio nel Venerdì della passione e morte del Signore, sono permeati fino alle più intime fibre delle loro anime dalla notizia della Resurrezione, e l’incontro con Gesù Risorto li avrebbe cambiati per sempre. Il timore è allontanato dalla gioia, mentre il silenzio è annullato dal fremito dei cuori e dalle voci che danno la testimonianza: Colui che era morto, condannato sulla Croce, è vivo! Gli Apostoli testimoniano il fatto che la presenza e l’azione di Gesù, apparentemente distrutte dalla morte, realmente sono riprese proprio da Colui che è stato crocifisso: “Egli si mostrò ad essi vivo”(Atti 1,3). Gesù di Nazareth ha vinto la morte. Partendo da questa vittoria, l’attività di Cristo, le Sue parole, le Sue azioni e la Sua crocifissione ricevono il vero significato. Per mezzo della Resurrezione, Cristo diviene contemporaneo di ciascuno di noi, si fa presente nelle anime di coloro che lo seguono con fede, ci accompagna sulla via della vita e ci guida verso la salvezza. Grazie a questa presenza viva, la Sua Parola diviene attuale e santificante nelle nostre anime, non è un mero ricordo, bensì una Parola che conferisce la vita perché Lui è il Signore della vita. Questa verità è stata affermata con forza da San Paolo Apostolo, che sottolineava come i frutti di Cristo sulla Croce, ossia la grazia, la fede e la salvezza giungano a noi e siano resi accessibili in virtù della Resurrezione: “Se Cristo non è risorto, vana è allora la nostra predicazione, vana è la vostra fede”(1Cor.15,14). La Pasqua deve diventare il centro della nostra vita e il cuore di tutta la Chiesa. Solamente in tal modo la comunità cristiana cresce, si sviluppa e la sua missione diviene luce per il mondo. Diletti fratelli in Cristo Cristo è risorto dai morti con la morte ha calpestato la morte! Non esiste un’altra notizia più importante e che infonda maggiore speranza di questa! La Resurrezione di Cristo ha cambiato totalmente la nostra esistenza, liberandoci dalla schiavitù del male, del peccato e della morte. Con la Resurrezione si realizza il passaggio, l’esodo verso una nuova vita meravigliosa avvolta di luce che copre il buio e il potere della morte. Siamo trasformati e trasfigurati, come Cristo, in creature libere animate da una speranza che non può essere soffocata da nessuno e da niente, che non ci delude perché ha la sua fonte nell’amore di Dio (Rm.5,5). Ma qual è il fondamento della vittoria sul male? Di certo questa vittoria non si deve al nostro essere debole e tanto meno ad altro potere umano, ma a Cristo, Colui che, accettando la morte e la sofferenza con la disponibilità del Suo amore infinito, per noi e per la nostra salvezza ha sconfitto una volta per sempre il potere della morte. Immersa nell’oceano infinito della vita del Figlio di Dio, la morte muore e diviene Vita. Una Vita che continua ad esserci offerta per condurre anche noi alla Resurrezione. Così, non rappresenta più l’ultima parola sulla nostra vita, cessa di essere una chiusura drammatica e priva di senso dell’esistenza, divenendo passaggio alla vita eterna. La festa della Resurrezione ci fa così ricordare ciò che è importante per la nostra vita, offrendoci opportunità di scoprire ancora la presenza di Cristo nelle nostre anime e nelle nostre famiglie, ma anche di riscoprire la dignità umana alla Sua luce. Il sacrificio sulla croce ci mostra la misura della dignità di ciascuno di noi perché il prezzo pagato per il nostro riscatto dalla schiavitù del peccato e della morte è stato lo stesso prezzo della vita del Figlio di Dio, e la Resurrezione illustra l’altezza spirituale e morale alla quale siamo chiamati. L’amore di Dio ci rende nobili prescindendo dal nostro stato sociale ed economico, essendo più potente della morte. La Resurrezione di Cristo ci ha fatto passare dalla sfera terrena di cui facciamo parte alla sfera celeste della gloria di Dio, divenendo figli di Dio abbracciati alla misericordia del Padre celeste. Che grande dono! Che grande gioia! Siamo i figli liberi di Dio attraverso il potere dello Spirito Santo. Grazie a Cristo possiamo anche noi osare dire Padre. Cristo Risorto affida anche a noi oggi il Vangelo della salvezza! La gioia della Madre di Dio, di Maria Maddalena e dei Santi Apostoli deve inondare i cuori e le anime nostre, mentre il desiderio di vedere il Signore deve impadronirsi delle nostre vite. Confessiamo anche noi ogni volta in cui ci comunichiamo con il Suo Corpo ed il Suo Sangue questa gioia di vedere Dio: “Abbiamo visto la vera luce, abbiamo visto lo Spirito celeste…”. Facciamo in modo così che risuoni in ogni cuore con forza: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”, così che faccia accendere in noi la vera gioia. Rallegriamoci del trionfo del bene sul male, della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, della grazia divina sulla cattiveria del peccato. Assieme, come ci esorta il Santo Padre Papa Francesco, andiamo e diffondiamo questo grido di gioia su tutta la superficie della terra che geme per la sofferenza, affinché doniamo la speranza e la fiducia in una nuova fraternità tra tutti gli uomini in comunione con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo. E se la missione che Cristo ci ha affidato può essere talora difficile, perché troviamo difficoltà ed ostacoli che sembra superino le nostre forze, ricordiamoci con fede la promessa che Egli ci ha fatto dopo la Resurrezione: “Io sarò con voi ogni giorno, fino alla fine dei secoli”(Mat.28,20). Accanto a noi ci sarà sempre la Santissima Madre di Dio, che, come è stata assieme a Gesù nell’ora della prova suprema e ha fortificato gli Apostoli impauriti, così pure ci accompagna oggi a condividere la grazia divina per trasformare le tentazioni e le prove in occasione di santificazione e di unione sempre più profonda con Dio. Miei cari, in queste settimane, constatiamo tutti come la guerra in Ucraina segni in modo drammatico l’esistenza degli abitanti di questo Paese, sconvolga la stabilità e le relazioni internazionali, ma nel contempo interpella ciascuno di noi relativamente all’aspetto dell’umanità. Gli orrori e le sofferenze creati da questo conflitto ci fanno tremare e si rivolgono alla nostra coscienza! Le parole del Santo Padre Francesco dimostrano di essere profetiche e di grande attualità: “Ogni guerra lascia il mondo più cattivo di come l’abbia trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una capitolazione vergognosa, una sconfitta dinnanzi alle forze del male.[…] Rivolgiamo il nostro sguardo verso i tanti civili massacrati come “danni collaterali” . Chiediamolo alle vittime […] Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà con i loro occhi ed ascoltiamo i loro racconti con il cuore aperto. In tal modo, riconosceremo l’abisso del male nel cuore della guerra”(Fratelli tutti, 261). Ogni conflitto armato è un peggioramento radicale dell’umanità, un’eruzione dell’ira e dell’egoismo che contraddicono l’amore di Dio e sfigurano la dignità delle persone in nome delle ideologie e di interessi meschini. I nostri fratelli e le nostre sorelle dell’Ucraina non soffrono da soli! Nostro Signore Gesù Cristo è con loro e porta su di sé i loro dolori, si identifica con loro e li rafforza in questi momenti di dura ed ingiusta prova. Accanto a loro c’è anche la Chiesa Romena Unita con Roma che conosce troppo bene quello che significhi la sofferenza imposta violentemente nello spirito delle ideologie contrarie alla dignità umana. Ringrazio tutti i sacerdoti, i monaci, le monache e i fedeli che hanno riconosciuto Gesù Risorto nel volto dei rifugiati che sono entrati in Romania in questo periodo, ricevendoli nelle loro case ed aiutandoli con generosità. Il buon Dio li ricompensi per tutto il bene fatto e a quelli che vivono il dramma della guerra offra conforto e protezione, infonda loro la speranza e la forza! Molti di loro sono in mezzo a noi e assieme a loro festeggiamo Cristo Risorto. Essi fanno parte della nostra famiglia e li riceviamo come nostri fratelli. Assieme a loro spezziamo il pane delle sofferenze, assieme a loro ardono i nostri cuori come quelli dei discepoli di Emmaus. Accompagniamoli con le nostre preghierecerti che il Signore non li abbandona e la Santissima Madre Maria non dimentica i suoi figli! Preghiamo Gesù che illumini coloro che provocano tutte queste sofferenze per ritrovare la via della pace e della penitenza! Contemplando Gesù Risorto con gli occhi della fede, Lo vediamo apparire ai Suoi Apostoli dicendo loro: “Pace a voi!”(Gv.20,19). Questa pace conquisti oggi i cuori di tutti! Assieme a Sua Eccellenza Cristian, Vescovo ausiliare, auguro a tutti delle festività sante e benedette. Cristo è risorto! È veramente risorto! Lucian card. Mureşan Arcivescovo Maggiore Traduzione in italiano: prof. Giuseppe Munarini
+ PF Lucian Mureşan
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