Anno: 2020
Evento: Padre Ioan Alexandru Pop dottore in diritto canonico
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NotizieLettera Pastorale di SB Card. Lucian alla Festa della Nascita del Signore del Signore 2022All’Onorato Clero concelebrante, Ai piissimi monaci ed alle piissime monache, Ai diletti fedeli greco-cattolici Ed a tutti i cristiani che amano Dio Diletti Fedeli, la Festa della Natività del Signore, Festa della venuta di Dio tra noi, desta nuovamente nei nostri cuori una profonda riconoscenza e ci induce ad esclamare con gli angeli: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra, agli uomini che Egli ama". (Lc 2,14) Con i pastori pieghiamo spiritualmente le ginocchia del nostro cuore dinnanzi al "Bambino che è coricatonel presepio" e rendiamo gloria a Dio Padre "che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). Rendiamo gloria a Dio Figlio, che ha scelto di far pulsare il suo Cuore santo con i nostri cuori, diventando uomo "in tutto e per tutto a nostra somiglianza, escluso il peccato" (Eb 4,15), affinché attraverso di Lui potessimo diventare "figli dell'Altissimo" (Lc 6,35) ed avere "vicinanza al Padre in un solo Spirito!". (Ef. 2:18). Rendiamo gloria a Dio Spirito Santo, attraverso la cui opera e potenza l’"allora" diventa "ora" e il Mistero dell'Incarnazione un evento che dà e vita per noi oggi. Dai cieli spalancati, "il Dio della pace" (Rm 16,20) diffonde la pace sulla terra, la benevolenza tra gli uomini, perché il Verbo eterno del Padre "si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14), congiungendo il celeste e il terrestre, mettendo nel contempo assieme divinità e umanità, come fin dall'inizio era stato ordinato. Egli è la nostra Pace perché solo in Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, noi uomini siamo stati resi partecipi del dono lungamente desiderato, del perdono e della riconciliazione con il Padre, che il Figlio incarnato ha operato nel profondo della nostra natura ferita dal peccato. Si è santificato nella natura umana perché anche noi fossimo consacrati nella verità (Gv 17,19), innestandola con la grazia e rendendola capace di fiorire per l'eternità: "dalla sua pienezza tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia" (Gv 1,16). Inoltre, nell'unigenito Figlio di Dio, tutti abbiamo ricevuto l’adozione perché egli è "il primogenito tra molti fratelli" (Rm 8,29) e Colui che ha dato il potere a tutti "coloro che lo hanno accolto e credono nel Suo Nome di divenire figli di Dio" (Gv 1,12). Accogliamo anche noi il Bambino Gesù con il cuore del tutto aperto, con tutta la fede e l'amore di cui siamo capaci! Solo così diventiamo segni vivi della Sua Presenza nelle nostre famiglie, nella società e nel mondo di oggi. Abbracciando la nostra natura e lasciandosi avvolgere da essa, Colui che è senzaprincipioentra nella storia umana, inizia ad esistereanche come uomo, unendo Dio agli uomini e gli uomini tra loro. La Parola del Padre assume tutta l'umanità per salvarla. La natura umana viene così trasformata, redenta, riconciliata con Dio e santificata. In Cristo, dunque, siamo partecipi di una natura umana rinnovata e, per grazia, siamo resi "partecipi della natura divina" (2 Pt 1, 4). In Lui siamo tutti fratelli e sorelle, siamo tutti figli e figlie. Suo Padre è anche nostro Padre, e i Suoi fratelli anche nostri fratelli. Siamo chiamati a vivere in armonia, pace e comunione d'amore gli uni con gli altri e tutti insieme con Dio. Questa bontà divina, riversata pienamente dal Figlio su quella umana, non può e non deve arrestarsi. Deve essere continuamente rinnovata ed ampliata finché dura l'umanità. Se un tempo noi uomini non potevamo raggiungere questa meta con le nostre sole forze, ora possiamo farlo perché la natura umana è impregnata della presenza divina e dotata del potere della grazia. Cari fratelli e sorelle in Cristo, la Festa della Natività del Signore ci ricorda ogni anno quanto sia grande l'amore di Dio verso ciascuno di noi. È proprio questo amore che riscalda i nostri cuori, fortifica le nostre anime e illumina le nostre menti dinnanzi ai tempi torbidi in cui viviamo così intensamente. La guerra e la crisi energetica ci arrecano paura, insicurezza e molte preoccupazioni, ma l'amore di Dio riversato a noi nel Figlio ci dà coraggio, ravviva la fiamma della fede e della speranza. Bisogni e valori umani fondamentali, come il cibo, il calore, la luce, la sicurezza, la pace, la libertà, la fiducia, la prevedibilità, sono seriamente scossi. In questo contesto, il Santo Padre Papa Francesco ci ricorda che siamo chiamati a offrire un'autentica testimonianza cristiana: "in nome di Dio, che ha creato tutti gli uomini per un comune destino di felicità, siamo chiamati oggi a testimoniare la nostra essenza fraterna di libertà, giustizia, dialogo, incontro reciproco, amore e pace, evitando di alimentare l'odio, il risentimento, la divisione, la violenza e la guerra". La gioia della discesa di Dio tra noi è tanto più grande quanto più ci rendiamo conto di quanto abbiamo bisogno oggi dei doni che il Padre ci fa in Lui. La voce angelica attraversa i secoli e il nostro mondo con tutti i suoi costumi, incoraggiandoci e proclamando la nostra gioia: "Non temete. Perché ecco, io vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutti i popoli. Oggi infatti è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore" (Lc 2, 10-11). Quale conforto, quale pace, quale speranza ci infonde sapere che non siamo soli nelle nostre prove attuali perché "Dio è con noi"! La sua presenza non è frutto dei nostri meriti, ma dell'acuto bisogno di Dio che noi e il nostro mondo sentiamo in abbondanza. Egli è con noi perché senza di lui non possiamo fare nulla (cfr. Gv 15,5). Dio veste la nostra debolezza perché attraverso di lui possiamo avere forza e virtù. Egli è là dove il peccato si è moltiplicato perché la grazia abbondi sempre di più (Rm 5,20); condivide la nostra debolezza perché possiamo partecipare alla sua vittoria e alla sua salvezza. È tra noi per portare conforto dove c'è dolore, pace dove c'è guerra, amore dove c'è odio, gioia dove c'è dolore, luce dove c'è buio. In una parola, Gesù risana l'uomo, lo umanizza, lo rende capace di entrare in comunione di vita e di amore con Dio; gli rivela e gli restituisce, ieri e oggi, il cammino verso se stesso e il cammino verso Dio, che il più delle volte passa attraverso il prossimo. E a un mondo che è stato ed è sfigurato dal peccato, dall'odio, dalla cattiveria, dalla violenza e dalle guerre, offre alla riflessione il modello dell'innocenza, della dolcezza, della serenità e della pace del divino Bambino che è posto nella mangiatoia. Di fronte alle difficoltà attuali, ci uniamo ai nostri Beati Vescovi Martiri come modelli di fermezza e di fede incrollabile in Dio e nella Sua Santa Chiesa. Loro, che si sono sacrificati per la nostra fede e la nostra Chiesa, sono supplici dinnanzi al trono di Dio, per noi e per tutta l'umanità. Questa è la nostra ora, il tempo in cui si scrive la storia della nostra salvezza attraverso azioni degne del libro della vita e che si addicono alla dignità di figli del Padre celeste: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9). È più che mai tempo di implorare il Signore della pace "per la pace dall'alto" e "per la pace di tutto il mondo"! Chiediamo "a tutti noi, con tutto il cuore e con tutta la mente", con San Basilio il Grande: "La Tua pace e il Tuo amore, Signore Dio nostro, concedi a noi, alle nostre famiglie, all'Europa logorata dalla crisi, la Tua pace e il Tuo amore ai popoli in guerra e al mondo intero! Accendiamo la fiamma della fede in modo che diffonda il calore, la luce, la pace e l'amore di nostro Signore Gesù Cristo, seguendo l'esortazione di San Paolo: "Rallegratevi! Siate perfetti, siate di buon umore, siate uniti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi (2 Cor. 13:11 Diletti figli miei spirituali, Aspettiamo e prepariamo ogni Natale con grande gioia ed emozione. Non dimentichiamo, però, che la cosa più importante è che in questa grande festa non manchi Colui che celebriamo, Gesù il Signore, presente nel nostro prossimo bisognoso. Gesù, il Santo Bambino, è vivo e presente in coloro che sono costretti a fuggire a causa della violenza e delle privazioni, in coloro su cui cadono bombe al posto dei fiocchi di neve e che piangono perché non hanno più un posto da chiamare “casa”. Sono la Sacra Famiglia dei nostri giorni, sono coloro che oggi cercano rifugio e conforto, come Maria e Giuseppe nell'antica Betlemme di Giudea. Molto più importante della preparazione della casa e del pranzo è pulire ed ornare la nostra anima con la "vera luce" che è Cristo Signore. Osiamo! La Sua luce è elargita graziosamente, non è costosa, non si interrompe ed è sufficiente per illuminare tutti! Illuminati da Lui, noi stessi diventiamola "luce del mondo" (Mt 5,14) e ne condividiamo il calore con chi ci circonda. Saziamoci soprattutto del Pane della Vita "che scende dal cielo" (Gv 6,35) e del Calice della salvezza. Mandiamo messaggi di auguri, di gratitudine e, perché no, con i nostri desideri, prima di tutto a Colui che festeggiamo attraverso la rete sicura delle mani giunte in preghiera! Non dimentichiamo di inserire in queste preghiere tutti i nostri cari, i nostri simili, i benefattori, i malfattori e coloro che hanno più bisogno della misericordia di Dio. Così facendo, la Natività del Signore è davvero un'Incarnazione nella nostra vita e i preparativi esteriori, a cui prima ho accennato, diventano forme della Festa piene di contenuti salvifici. Attraverso la Sua incarnazione nella nostra storia, dalla Beata Vergine Maria, Dio non ci dona qualcosa, ma ci dà Se Stesso! Egli è il Dono con cui abbiamo ricevuto tutto. Alla Sua Nascita non si aspetta qualcosa da noi, ma aspetta noi stessi, con le nostre gioie, speranze ed aspirazioni, con le nostre debolezze, fragilità e difetti, perché solo l'incontro intimo con Dio nel mistero della nostra anima, riempie il nostro cuore e trasforma non solo qualche giorno, ma l'intera esistenza in una festa. Che la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la Comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi, e che l'amore materno e la cura della Madre vi accompagnino sempre! Insieme a Sua Eccellenza Cristian, Vescovo Ausiliare, condividiamo con tutti voi la gioia della Natività del Signore e auguriamo a tutti voi una Santa Festa: Che sia pace nelle case Vostre e nelle anime il sereno, Per l’innocenza del Bambino Divino! Dimore calde, nei cuori la luce, Fuori dalla caverna oscura e straniera! Abbondanza di grazia, ineffabile ricchezza, dal “Tutto” avvolto nella povertà! Mari di gioia e splendide feste, Dal canto dolce degli angeli e dei pastori! L’Incarnazione del Figlio sia per voi Una scala per il Cielo! Ora e per sempre! Vi si conceda pace e salute per le festività! Un anno nuovo pieno di realizzazioni e di Benedizioni celesti. † Cardinale LUCIAN MUREŞAN Arcivescovo e Metropolita dell’Arcieparchia di Alba Iulia e Făgăraş Arcivescovo Maggiore della Chiesa Romena Unita con Roma Greco-Cattolica Data a Blaj, il 25 Dicembre 2022, Natale di Nostro Signor Gesù Cristo Traduzione in lingua italiana: Giuseppe Munarini
+ PF/SB Card. Lucian Mureşan
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