Anno: 2020
Evento: La giornata dell’IA presso la Parrocchia Greco-Cattolica „Santi Tre Gerarchi” a Roma Nord
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NotizieLettera Pastorale in occasione della Festa della Risurrezione del Signore 2023✠ Il Cardinale LUCIAN per grazia e misericordia del Buon Dio, Arcivescovo e Metropolita dell'Arcidiocesi di Alba Iulia e Făgăraş, Arcivescovo Maggiore della Chiesa romena unita con Roma, Greco-Cattolica, in piena comunione di Fede con la Santa Sede Apostolica di Roma Allo stimato clero concelebrante, aipii monaci edalle pie monache, ai diletti fedeli greco-cattolici e a tutti i cristiani che amano Dio "Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, omorte, il tuo pungiglione?” (1 Cor. 15,55) Diletti fedeli, "Cristo è risorto, venite a vedere!". (Cfr. Mt 28, 6). La festa della Risurrezione è l'espressione più alta e piena della grandezza di quell'amore infinito che abbraccia tutta l'umanità e vince il male. È la celebrazione del Mistero della salvezza dalla schiavitù del peccato e della morte, è la celebrazione della voce del Cielo aperto, dell'amore di Dio dimostrato dal sacrificio della vita di Suo Figlio, il prezzo della redenzione del genere umano. Questo è il Vangelo che laChiesa predica con la grazia e la forza dello Spirito Santo, che illumina sempre il suo cammino,le conferisce il senso e la rotta, le porta chiarezza affinché operi buone scelte. Dio manifesta ancheil Suo amore, nonostante l'uomo continui a vivere la realtà della sua vitamessa a soqquadro dal peccato. La novella che infonde gioia: "Cristo è risorto! È veramente risorto!" adduce con sé una grande speranza. Noicristiani crediamo che la Risurrezione sia la vera salvezza di tutta l'umanità. La morte e l'inferno sono statidistrutti e i nostri peccati ci sono stati perdonati. Con il Suo Sangue versato per noi, Cristo ci ha donato la speranza e la gioia senza la quale il nostro destino e quello del mondo intero sarebbe stato inevitabilmente la morte. Con la Sua Risurrezione, il Salvatore ha vinto il peccato e la morte, per amore degli uomini "Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”(Gv. 13,1)e ha preparato a tutti noi che partecipiamo al Sacratissimo Corpo e al Suo Santissimo Sangue, la Resurrezione alla fine dei secoli: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Gv. 6,54). Infiammati da queste cose, dobbiamo anche noi, come le donne che correvano con gioia ad annunciare ai Discepoli che il Signore era risorto, condividere la nostra speranza e le nostre esperienze con tutti gli uomini.La grande festa della Risurrezione ci chiama a scoprire ed a proclamare con forza e coraggioil mistero della presenza viva di Gesù nel mondo in cui viviamo. Il Salvatore è nell’affamato, nell'assetato, nel carcerato o nello straniero, nell'ignudo o nel malato. Egli è vivo e presente sull'altare umano, all'angolo della strada, sull'altare umano che si trova presso ogni letto d'ospedale o sull'altare umano che lotta per salvare vite umane. Pensiamo in questi momenti ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che sono duramenteprovati dalla guerra in Ucraina, ma anche alle popolazioni della Turchia e della Siria, gravemente colpite dai terremoti che hanno causato una vera tragedia. Sono nostri fratelli. Le loro lacrime sono le nostre lacrime. Dio soffre accanto a loro e con noi. Con tantechiacchiere e false notizie attorno a noi, comprendiamo quanto fosse e rimanga importanteche gli Apostoli, dopo aver sentito la notizia della Risurrezione dalle donnemirofore, si siano recati al sepolcro pervedere con i propri occhi ciò che era accaduto. Allo stesso modo, Tommaso non si appagò della testimonianza di Pietro e Giovanni,ma volle vedere di persona e toccare con mano. I Discepoli non hanno verificato la notizia della Risurrezione di Gesùsolo per loro, ma anche per noi. La loro certezza diventa la nostra certezza. La loro gioia diventa anchela nostra gioia. Quando a Pasqua ci salutiamo con il saluto "Cristo è risorto!", diciamo questa verità con convinzione. E con la stessa convinzione confessiamo nel Credo: "... fu crocifisso per noi nei giorni diPonzio Pilato, patì e fu sepolto. E risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture. E salì al cielo e siede alladestra del Padre. E di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti; il cui regno non avràfine (...)". I tempi torbidi in cui viviamo confermano una grande verità: c'è bisogno di una conversione che si estenda da ogni fedele a tutta la Chiesa, nella sua componente umana e storica. Equesta conversione attraverso lo Spirito Santo ci condurrà alla verità, come ci assicura Gesù stesso"Lo Spirito della verità vi guiderà egli vi guiderà alla verità tutta intera” ( Gv. 16-13)guidati dalle parole del Salvatore: "Alzatevi e non temete". (Mt 17, 6-8) e, superando la mentalità comune, cerchiamo tutti di mettere in pratica ogni giorno l'esempio di speranza che ci è stato dato nella Santa e Grande Quaresima. Liberandoci dall'egoismo, scopriamo, attraverso la preghiera, che la vera felicità non consiste nel riempire il corpo, ma l'anima e la Parola di Dio è quella che ci animae guida tutta la nostra esistenza verso la Pasqua. Il sigillo della Risurrezione di Dio che l'umanità e tutta la creazione ricevono riempie il vuoto nellele ansie della vita, le sofferenze e i dolori di tutti, e ci aiuta a capire che la morte non ha l'ultima parola.Cristo è vivo! Con la sua morte e Risurrezione ha vinto la morte e l'inferno.Cristo è risorto come ha detto, e noi risorgeremo con Lui. La tomba è vuota! "Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione” (1 Cor. 15, 55). Diletti fratelli in Cristo, Abbiamo vissuto il periodo di preparazione della Grande Quaresima, cercando di avvicinarci a Dio eai nostri simili. Le preghiere e il digiuno, insieme alle opere di misericordia dell'anima e del corpo,hanno impresso alla nostra vita lo spirito di pentimento e di ascesi. Il Santo Pontefice Giovanni Paolo II, in undiscorso ai giovani nel 1979 in Piazza San Pietro, ha colto in modo suggestivo il senso e l'importanza di queste pratiche raccomandate dalla Chiesa: "Digiunare è dire 'no', con fermezza e decisione,a ciò che viene suggerito o richiesto dall'orgoglio, dall'egoismo, dal vizio, dando ascolto alla propria coscienza,rispettando il bene dell'altro, rimanendo fedeli alla santa Legge di Dio. Digiunare significamettere un limite ai molti desideri, talora anche buoni, per avere pieno dominio di sé, per imparare a regolamentare i propri istinti, per allenare la volontà al bene(…) per venire in aiuto alle necessità del fratello, divenendo, in tal modo, esercizio di bontà, di carità”. L'ascesi prepara l'anima a un'unione più profonda con Dio e quindi porta all'elevazione spirituale della persona umana. Il Santo Padre Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Quaresima di quest'anno, ha paragonato il nostro itinerario verso la Risurrezionea quello di Gesù che, prendendo con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, salì sul Monte Tabor per svelare la grandezza divina nella Trasfigurazione. In questo modo, il periodo liturgico della Quaresima si presenta come un momento privilegiato nel qualeGesù ci invita al suo fianco e ci stacca dall’agitazione del mondo per vivere nella sua intimità. Ognuno di noirimane tra i propri doveri quotidiani, ma, allo stesso tempo, ci ritiriamo, ognuno da solo,al fine incontrare Gesù, che ci stringe al Suo petto e ci mostra che assieme siamo la famiglia di Dio. Insieme a Lui, anche noi percorriamo lo scosceso cammino attraversato da Pietro, Giacomo e Giovanni,verso la sommità della montagna. Gesù è Colui che guida i nostri passi, ci sostiene nei pericoli e ci rafforza di fronte alle tentazioni, rendendoci degni della gioia e della luce di Dio. Così come Gesù ha reso partecipi i tre Apostoli a un evento divino, così rende anche noi partecipi della gioia della Sua Risurrezione, sia individualmente sia comunitariamente, perché tutti noi che seguiamo Gesù,abbracciando la Croce, ci ritroviamo con Lui nella luce della Risurrezione e la testimoniamo con fede. Il seguire Gesù non è mai un viaggio solitario, ma un pellegrinaggio sinodale, un viaggioinsieme, nel quale riscopriamo l'amore di Dio e ci ritroviamo come figli e figlie della Risurrezione, comefratelli e sorelle in Cristo, come sottolinea il Santo Padre Papa Francesco: "La Quaresima è orientataverso la Pasqua: il ritiro non è fine a se stesso, ma ci prepara a vivere con la fede, la speranza e l'amorela sofferenza e la Croce, per arrivare alla risurrezione. Inoltre, il cammino sinodale non deve illuderci di essere arrivati alla fine, anche quando Dio ci dà la grazia di alcunepotenti esperienze di comunione. Ed ecco che il Signore ci ripete: Alzatevi e non abbiate paura! Scendiamoe la grazia che abbiamo ricevuto ci sostenga nell'essere artigiani della sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità.(Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima - 2023). Rafforzati nella fede da Cristo Risorto, continuiamo il nostro cammino con speranza e senza timoreperché Egli è sempre con noi. La sua esortazione agli Apostoli: "Non sia turbato il cuoree non abbia paura" (Gv. 14,27), è ancora con noi oggi,infondendoci coraggio, forza e pace. La Parola di Dio ci rafforza ogni volta in cui ci troviamo dinnanzi alle ingiustizie della società e ci insegna a superarle, come ha fatto Gesù stesso, testimoniando la verità con amore e perdono. Proprio in questi giorni della Grande Quaresima, la nostra Chiesa è venuta a conoscenza della demolizione del luogo sacro di culto greco-cattolico di Ungheni, una notiziatristeche non si può immaginare in una società democratica e nei rapporti tra le Chiese e leChiese sorelle... Non abbiate paura e non sia turbato il vostro cuore, ci dice ancora Cristo risorto!Le chiese come edifici, anche se non si dovrebbe, possono essere abbattute, ma non le chiese che si trovano nelle anime, dove regna il Salvatore, sono intoccabili! Miei diletti, quest'anno c’ è un motivo di festa per la nostra Chiesa Greco-Cattolica. Celebriamo 170anni dall'elevazione della Diocesi romena unita di Transilvania alla dignità di metropolia da parte di Pio IX con la bolla "Ecclesiam Christi ex omni lingua" del 26 novembre 1853. La fondazione della Metropolia, uno dei grandi desideri espressi nell'Assemblea a Câmpia Libertăţii a Blaj il 3/15Maggio 1848, e l’ascesa alla Sede Metropolitana del Metropolita Alexandru ŞtercaŞuluţiu, ha contribuito allo sviluppo della Chiesa, ha rafforzato la sua identità e la sua vita sinodale e ha portato ricchi frutti spirituali e culturali per il popolo rumeno. Per tutto questo, dobbiamo rendere grazie al BuonDio, che ha sempre accompagnato la nostra Chiesa nel corso della storia. Allo stesso tempo, è opportunoriaffermare, con forte fede e profonda gratitudine, la nostra fedeltà alla Santa Sede Apostolica di Roma. Con cuore gioioso, cantiamo anche quest'anno, insieme a tutta la Chiesa"."Giornodella Risurrezione, accendiamoci, popoli, Pasqua, Pasqua! Che dalla morte alla vita e dalla terraal cielo, Cristo Dio ha fatti passare, noi che cantiamo a Lui un canto di vittoria" (Canto I, Canone della Risurrezione), e siamo partecipi della luce celeste che illumina tutta la nostra vita. La luce celeste ci conduce all'incontro con Colui che ha vinto il male, il peccato e la morte. Solo attraverso la fede potremo assaporare il significato della Risurrezione! La fede ci illumina, ci sostiene e ci trasforma. Senza fedesiamo soli, siamo poveri di spirito e non possiamo vedere oltre la tomba. La tomba è vuota,il luogo della morte si trasforma in vita, perché Dio è Vita. Come portiamo a casa la "luce" nella Notte Santa della Risurrezione, così portiamo a casa, giorno dopo giorno, la luce della nostra fede dove viviamo, dove lavoriamo, dove studiamo. Questo significa viverecome veri cristiani nella nostra famiglia, fare il nostro dovere secondo i principi cristiani nel luogo di lavoro, a scuola e nella società."Non temete! Appena camminate, dite..." (Mt. 28,7), dice l'angelo alle donne al sepolcro."Non abbiate paura! PrestoAndate e annunciate..." (Mt 28,10), li esorta Gesù risorto. Come cristiani, abbiamo il dovere di testimoniare il profondo legame tra il Risorto e ognuno di noi, seguendo l'esempio dei nostri degni predecessori, i Beati vescovi,Martiri greco-cattolici.La nostra testimonianza non può essere fondata che sulla fede nella Risurrezione del Signore, Egli ci chiama a rinnovare la nostra vita, a vivere una nuova dimensione nutrita dall'amore di Dio. Insieme a Sua Eccellenza Cristian, Vescovo Ausiliare, auguro a tutti voi Feste Sante e benedette. Cristo è risorto! È veramente risorto! ✠ Cardinale LUCIAN Arcivescovo e Metropolita dell'Arcieparchia di Alba Iulia e Făgăraş Arcivescovo Maggiore della Chiesa romena unita a Roma, Greco-Cattolica Traduzione in italiano: Giuseppe Munarini
+ PF Lucian Mureşan
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