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Anno: 2021

Evento: La comunità di Padova partecipa alla Solennità di Pentecoste in rito latino

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L'8 Marzo nella comunità di Mestre

L'8 Marzo nella comunità di Mestre

Il periodo liturgico in cui ci troviamo si chiama Grande Quaresima, in esso ogni cristiano concentra la sua attenzione sull’essenza dell’Insegnamento del Salvatore nel Vangelo, ossia di essere migliore, più pietoso, più tollerante con il prossimo, tuttavia, in modo speciale, tutti siamo invitati a perdonare il nostro prossimo, dal cuore e non soltanto a parole. Questo non significa altro che amarci l’un l’altro come ci mostra l’Evangelista San Giovanni 3, 16: “ Perché Dio ha tanto amato il mondo da dare Suo Figlio Unigenito, affinché qualsiasi persona che crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna.”,
In questa Domenica, la seconda di Quaresima (del Paralitico) abbiamo tutti ascoltato come Gesù, il Maestro, “vedendo la loro fede” , ossia di coloro che avevano condotto l’ammalato di fronte a lui, guarì la sua anima, perdonando i suoi peccati e disse: “Figlio, ti sono perdonati i tuoi peccati”, ma lo guarì anche nel corpo: “Ti ordino, alzati, prendi il lettuccio e va’ a casa tua”. Con il desiderio ardente nel cuore, un numero notevole di fedeli, genitori e bambini, prima della Santa e Divina Liturgia si sono accostati alla Confessione, desiderando ricevere dal Salvatore, dopo aver riconosciuto i propri peccati ed essersi pentiti, la grazia del perdono e della riappacificazione con Dio ed il prossimo.
Al termine della Santa Liturgia, è stato celebrato un Ufficio Funebre per i nostri cari, i nostri familiari che ci hanno lasciato. Con viva speranza crediamo che essi vivano nel Regno di Dio. Secondo la nostra tradizione, assieme con tutti i presenti alla Santa Liturgia, abbiamo preso parte ad un’agape fraterna, con i cibi portati da casa in nome dei nostri cari e per le loro anime.
Sempre questa Domenica, in cui si festeggia, essendo l’8 Marzo, Festa Internazionale della Donna, i coniugi, i figli ed i fidanzati hanno offerto un mazzetto di tulipani, come segno di amore, rispetto e riconoscenza e di apprezzamento per tutto quello che rappresenta la donna nella vita della famiglia e della società, con la sua capacità di amare, di donarsi e di sacrificarsi, alle madri, alle mogli ed alle fidanzate. Con lo stesso sentimento di pensiero puro, anch’io mi associo a loro con il saluto, nel pieno di rispetto e di apprezzamento, per ciò che è e rappresenta la donna nella vita delle nostre famiglie e della nostra comunità parrocchiale.
Il buon Dio riversi su tutte le madri e le donne del mondo intero la grazia santificante, perché possano essere anche nel futuro quel punto di riferimento con l’amore e l’affetto, perché il mondo in cui viviamo sia migliore ed impari ad amare. Auguri tanti!
          
Traduzione in italiano: prof. Giuseppe Munarini
P. Vasile Barbolovici

 

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