Română | Italiano
HomeNotizie201718 Settembre: Solenne Liturgia greco-cattolica romena a Oderzo
Archivio foto
Anno: 2020 » Evento: La giornata dell’IA presso la Parrocchia Greco-Cattolica „Santi Tre Gerarchi” a Roma Nord » Titolo: 11660.jpg

Anno: 2020

Evento: La giornata dell’IA presso la Parrocchia Greco-Cattolica „Santi Tre Gerarchi” a Roma Nord

Titolo: 11660.jpg

Notizie

Solenne Liturgia greco-cattolica romena a Oderzo

Solenne Liturgia greco-cattolica romena a Oderzo

Domenica, 17 Settembre 2017, nella Parrocchia romena di Oderzo (TV), guidata da Padre Liviu Gheorghe Marian, dedicata alla Madonna della Salute, si è svolta una solenne Liturgia in occasione della visita di Mons. Virgil Bercea, eparca di Oradea e responsabile delle Comunità della Diaspora, che aveva partecipato il giorno prima alla presentazione del libro di Mons. Iuliu Hossu La nostra fede è la nostra vita.
La Liturgia solenne ha visto la partecipazione di molti romeni di Oderzo e della zona, nonché di amici italiani. I canti sono stati eseguiti rispettivamente dai cantori Ionuţ Ştir della Comunità di San Donà e Avram Pop di “San Rocco” di Venezia Mestre.
Mons. Vescovo è stato accolto calorosamente dai fedeli e da una coppia che ha offerto, a nome di tutti, il tradizionale pane di benvenuto.
Hanno concelebrato con il Vescovo Virgil padre Liviu Gheorghe Marian, il padre professor Roberto Giraudo OFM, archimandrita della nostra Chiesa, Mons. Ioan- Alexandru Pop, coordinatore dei sacerdoti romeni greco-cattolici d’Italia, padre Eduard Roman Costantin, amministratore del Seminario Greco-cattolico “I Tre Santi Gerarchi” di Oradea, Padre Lucian Mihuţ, di San Donà di Piave, l’ipodiacono Giuseppe Munarini che ha letto le litanie. Illustre ospite concelebrante è stato Mons. Pierpaolo Bazzichetto, Abate-Parroco del Duomo, inserito il giorno precedente del titolo di Stavroforo.
Il Vescovo ha salutato i presenti e si è soffermato sul brano del santo Vangelo proclamato in italiano e romeno, della Domenica I dopo l’Esaltazione della Santa Croce. (Mc 8,34-9-1) in cui lo stesso Salvatore invita a prendendo la propria Croce. E così continua: “E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”.
Sua Eccellenza si è soffermato sul valore della Croce “legno di vita” che la Chiesa in questo periodo ci invita a festeggiare. Ha poi messo in risalto il valore delle gioie e delle sofferenze della Comunità e dei singoli fedeli che vivono in Diaspora, come pure degli italiani cristiani che le accolgono.
Al termine della Santa Liturgia, celebrata secondo il rito bizantino romeno, con qualche piccola parte in italiano, per coinvolgere i fedeli del luogo al Sacrificio Eucaristico, è stata conferita la dignità stavroforo con la fascia rossa („Brâu roşu”) per la sua fedeltà ed alacrità nell’ambito della Chiesa a padre Liviu Gheorghe Marian.
È seguita un’agape fraterna offerta dalla comunità di Oderzo, agape che ha visto numerosi partecipanti. Tra di loro Sua Eccellenza Mons. Corrado Pizziolo, Sua Eccellenza Mons. Bercea, Mons. Pierpaolo Bazzichetto, numerosi amici romeni ed italiani. Erano presenti anche il sincello Vasile Alexandru Barbolovici, il decano del Triveneto P. Raimondo Salanschi con la sua famiglia ed altri sacerdoti diocesani della zona.
Le canzoni di Anişoara Staicu, Claudia Danca, ed il signor Ionuţ Ştir hanno allietato l’agape, preparata con tanto amore da alcune signore della Comunità, dal gruppo “Voia Buna”, Giampana Svaie? Alcuni fedeli si sono uniti più volte nella danza tradizionale detta Hora.
Apprezzati sono stati gli interventi della signora prof.ssa Carina Cesa Sava, presidente dell’Associazione Culturale Romena “George Enescu”.
Tutti hanno espresso anche la loro soddisfazione per la presenza dei due Vescovi e dei sacerdoti ed apprezzamento nei confronti del nuovo Stavroforo con la fascia rossa P. Liviu Gheorghe Marian, che si è fatto benvolere anche dai fedeli di rito latino.
L’agape è stata un’occasione di incontro tra i fedeli, tra cui anche dei giovani che hanno potuto gustare i cibi tradizionali ed avvicinarsi alle tradizioni avite.
          
Traduzione in italiano: pr. Raimondo Salanschi
Prof. Giuseppe Munarini

 

Eventi foto collegati a questa notizia

Per inviare una notizia, si prega di utilizzare questo  formulario.