Anno: 2020
Evento: Il giorno del dialogo tra gli ebrei ed i cristiani
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NotizieDivina Liturgia in rito bizantino celebrata a Vicenza in occasione dell'apertura della Settimana di Preghiera per l'Unità dei CristianiIl 17 gennaio 2010, nella Chiesa di Sant’Agostino in Vicenza, è stata celebrata la Divina Liturgia in rito bizantino, in rumeno, in occasione dell’apertura della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio). L’evento è stato organizzato, come ogni anno, dal parroco dell’abazia don Beniamino Nicolin. Nella sua omelia don Beniamino ha messo in risalto la diversità dei carismi, ma anche l’unità della Chiesa, per la quale tutti i credenti sono chiamati a cooperare, indifferentemente di razza, colore, religione. La celebrazione è stata presieduta da don Raimondo Salanschi ed ha visto una numerosa partecipazione di fedeli romeni ed italiani, quest’ultimi rimasti colpiti dallo splendore delle preghiere bizantine. Alla cerimonia ha partecipato anche il direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo di Vicenza, Mons. Giuseppe Dal Ferro che, nel suo discorso, ha presentato, tra le altre, la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani e gli incontri che saranno tenuti nella Diocesi di Vicenza in occorrenza di quest’evento. Nella presentazione della Liturgia, don Raimondo ha sottolineato la necessità di pregare per l’unità dei cristiani, ma anche il fatto che la preghiera per l’unità non è un “optional”, una questione più o meno importante, ma un dovere stringente di tutti i cristiani. L’unità chiesta da Gesù per i suoi discepoli rappresenta una partecipazione alla comunione esistente tra il Padre e il Figlio: "Tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). I cristiani devono, pertanto, presentarsi agli uomini che si succedono nel tempo come "un popolo adunato nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" (S. Cipriano, un oratore. Dom. 23: PL 4, 553). Il tema della Preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno si collega al ricordo della Conferenza Missionaria Internazionale di Edimburgo che viene riconosciuta come l’inizio ufficiale del Movimento ecumenico moderno. Nei giorni 14-23 del giugno 1910, oltre mille delegati, appartenenti ai diversi rami del protestantesimo e dell’anglicanesimo, a cui si unì anche un ortodosso, si incontrarono nella città scozzese per riflettere insieme sulla necessità di giungere all’unità al fine di annunciare credibilmente il Vangelo di Gesù. A cento anni di distanza oggi dobbiamo riflettere sul legame che c’è tra missione e comunione nella vita dei cristiani. Sappiamo bene, infatti, che l’evangelizzazione è efficace quando i discepoli possono mostrare la loro comunione, la loro unità. Del resto lo stesso Maestro li aveva avvertiti: “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri” (In 13,35). Certo, il cammino è ancora pieno di difficoltà sia di ordine teologico che psicologico. Non tutti gli ostacoli sono scomparsi. Il cammino che rimane da fare è ancora lungo. E gli ostacoli e la divisione li creiamo noi! Come testo guida per la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, quest'anno, è stato eletto il capitolo 24 del Vangelo di Luca. Il racconto del giorno di Pasqua. L’ascolto comune di questo Vangelo può aiutarci a riscoprire il grande dono della Pasqua di cui tutti dobbiamo essere testimoni. Lo furono quelle donne, lo furono anche i due di Emmaus ed anche gli Undici. Non possiamo che metterci sulle loro orme a partire dall’obbedienza nell’ascolto. Anche noi sentiremo ardere il nostro cuore e cercheremo di tornare verso Gerusalemme per testimoniare assieme l’incontro con il Risorto. La preghiera rivolta al Padre nell’ultima cena perché i discepoli “siano una cosa sola” (Gv 17,21) trovava concretezza nel comando che il Risorto diede loro: “Voi sarete testimoni di tutto ciò” (Lc 24,48). A noi è chiesto di accogliere questo invito e, nell’ascolto comune del Vangelo, chiedere al Signore di aiutarci per affrettare i nostri passi verso la comunione piena.
Pr Raimondo Salanschi
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