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Anno: 2020

Evento: Il giorno del dialogo tra gli ebrei ed i cristiani

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Alcune attività della Parrocchia di Bolzano

Alcune attività della Parrocchia di Bolzano

Nel panorama delle numerose comunità straniere che vivono a Bolzano, spicca per numero, per l’intensa attività di aggregazione nonché per le iniziative di integrazione che promuove, la Comunità romena. Essa, senza dubbio, conta in questo momento, il gruppo di stranieri più numeroso in città, impiegato in attività varie nei settori industriale, infermieristico e nell’assistenza domiciliare.
Non è facile per nessuno vivere in una terra straniera, imparare la lingua, integrarsi con gli altri gruppi linguistici e, specialmente, sopportare la lontananza dalla propria patria. Come succedeva in passato alle comunità italiane sparse nel mondo, anche oggi le singole comunità hanno bisogno di momenti di aggregazione e di socializzazione per non perdere la propria identità nazionale e la propria cultura di origine.
La comunità romena di Bolzano ha trovato queste opportunità sin da quando, nel 2004, è arrivato in città un sacerdote di rito cattolico orientale (i cosiddetti Uniti, che –pur conservando il rito e le tradizioni bizantine- riconoscono l’autorità del Papa), che abita nella zona di Via Resia, lavora alle Acciaierie Valbruna e si occupa della vita religiosa e sociale dei suoi connazionali, sostenuto e coadiuvato dalla moglie Maria (i sacerdoti uniti possono sposarsi prima dell’ordinazione diaconale), che lavora al centro lungodegenti Firmian.
Ogni domenica, alle 10, nella cripta della chiesa di S. Pio X in via Resia, don Marius Visovan celebra la S. Messa solenne in romeno secondo il rito cattolico orientale, che risale addirittura a San Giovanni Crisostomo: una celebrazione per i fedeli romeni, ma aperta a tutti, piuttosto lunga per le nostre abitudini, ma estremamente suggestiva, piena di invocazioni solenni, canti, gesti simbolici, incensazioni delle icone tradizionali che raffigurano i santi della Chiesa orientale. Una solennità di altri tempi, ma che non trascura la vicinanza ai fedeli e la partecipazione dell’assemblea, chiamata ad intervenire con risposte, invocazioni, canti.
L’aspetto religioso e liturgico non è, tuttavia, l’unico che don Marius curi: sostenuto da una comunità giovane ed entusiasta, egli organizza una serie di attività di aggregazione, di intrattenimento e culturali, che coinvolgono in gruppo di Bolzano, ma anche altre comunità romene dell’Alta Italia.
L’otto novembre, ad esempio, in rito bizantino, si celebra la solennità degli Arcangeli Michele, Gabrielee Raffaele, seguita da una castagnata; la notte di Natale – riprendendo una tradizione della regione del Maramureş - i fedeli si ritrovano sotto l’abitazione del sacerdote, eseguendo canti natalizi e scambiandosi espressioni augurali, seguite da momenti conviviali.
Don Marius organizza, inoltre, pellegrinaggi a vari santuari in regione e fuori: Pietralba, San Romedio e persino a S. Antonio a Padova, dove, una volta all’anno, tutti i cattolici romeni emigrati in Italia si ritrovano e per assistere alla S. Liturgia, celebrata da un Vescovo appositamente venuto dalla Romania.
In gennaio, la partecipazione alla “Giornata dell’emigrante” con una Divina Liturgia celebrata dal Vescovo di Bolzano, a cui assistono fedeli di tutte le nazionalità presenti in città.
Da due anni, la partecipazione romena è uno dei pezzi forti della “Festa dei Popoli”, organizzata dall’Ufficio missionario della Diocesi sui prati del Talvera: lì, ogni anno, un gruppo della comunità presenta le danze tradizionali di varie province della Romania. I partecipanti indossano abiti tradizionali, espongono oggetti in legno e tessuto fatti a mano, preparano cibi tradizionali come il “sarmale” e i “mici”. Un altro momento di aggregazione è la “sagra” della Comunità cattolica romena, che si celebra il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo.
Il 1 luglio di quest’anno, occasione di una grande festa è stato il Battesimo del figlio di don Marius, Luca Gabriele, a cui ha partecipato un gran numero di romeni di Bolzano ed altri venuti appositamente dalla madrepatria. Alla cerimonia religiosa, insieme a molti sacerdoti di Bolzano, ha partecipato anche il Vescovo Ivo Muser in segno di comunione con la comunità romena e di amicizia con il loro pastore.
Lo scorso 6 settembre, don Marius ha promosso, in collaborazione con la federazione dei Cori dell’Alto Adige, un concerto nell’Aula Magna del liceo pedagogico ”G. Pascoli”, durante il quale si sono alternati sul parco il Coro lirico “G. Verdi” di Bolzano e Merano e il “Corul Mediesana”, proveniente da Mediesu Aurit, nella provincia di Satu Mare in Romania. I due repertori sono stati molto diversi: una serie di arie e cori del grande compositore italiano da una parte, e una panoramica di canti religiosi e popolari romeni dall’altra.
Don Marius è convinto infatti che, oltre al mantenimento dell’identità di origine, vada coltivata l’apertura al dialogo ed all’integrazione nel Paese di elezione, creando momenti di scambio e occasioni di incontro e di conoscenza reciproca, importanti e necessari in una società sempre più variegata ed interetnica, che deve trovare orizzonti di convivenza sempre più ampi e costruttivi.
Pr. Marius Vişovan

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