Anno: 2020
Evento: Festa della parrocchia Roma Nord e festa dell'Unione del 1859
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Notizie"Perché tutti siano una sola cosa" - Preghiera per l'unità dei cristiani al Pontificio Collegio Pio RomenoNell’ultimo giorno della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, il Collegio Pio Romeno ha avuto l’onore di avere quali invitati al Vespro Sua Eccellenza Siluan, Vescovo ortodosso romeno d’Italia, Sua Eccellenza l’Ambasciatore di Romania presso la Sant Sede Bogdan Tătaru-Cazaban, e p. Isidor Iacovici, cappellano delle due comunità romene di rito latino di Roma. Nelle sue parole, Sua Eccellenza Siluan ha espresso la sua gioia di partecipare per la prima volta ad un Vespero celebrato da una comunità cattolica di rito bizantino, osservando che le differenze con l’ufficiatura ortodossa sono di ordine strettamente terminologico. È provvidenziale - ha sottolineato Sua Eccellenza che la Chiesa orientale ricordi oggi San Gregorio il Teologo, un difensore valente della Retta fede, ossia dell’ortodossia di respiro cattolico, universalistico. Sarebbe bene che chiedessimo l’intercessione di questo Santo affinché i Romeni ricevano il dono dell’unità religiosa, e che il mondo intero ripercorra a ritroso una frammentazione accelerata. In fondo, saremo giudicati assieme e non avremo alcuna chance se andremo nell’Aldilà con rimproveri per gli errori storici del nostro prossimo Esiste una chance che Roma offre, ha ripreso Sua Eccellenza, toccando così un punto nevralgico: gli ortodossi ed i cattolici di ambo i riti hanno l’occasione di mostrare l’unità che in Patria non è ancora possibile. La posta in gioco interna, gli interessi spiccioli, la memoria collettiva, impediscono non solo un’utopica unità sacramentale, ma anche un elementare senso fraterno o di muovere alcuni timidi passi sulla via della collaborazione. L’osservazione di Sua eccellenza fa così ricordare la problematica relazione tra la missione della Chiesa e la logica teologico-politica dei funzionari di una nazione. André Scrima, ricordava l’Ambasciatore Bogdan Tătaru-Cazaban, sosteneva che l’opposto demoniaco dell’unità è vivere isolatamente i doni dello Spirito, e che l’inizio dell’estasi – ek-stasis- uscire da sé – è dato dall’atto attraverso cui facciamo posto alla preghiera dell’altro. Si può scrivere molto anche di lacrimevole sull’Ecumenismo in un fascicolo storico in cui i progressi degli ultimi cinquant’anni sono uniti con amari risvegli nella realtà. Ma se possiamo imparare qualcosa da questo movimento è che un cristiano non deve farsi illusioni, imitando il ridicolo dell’umanesimo secolare. E questo perché è l’uomo della speranza, quale attesa dell’ultimo atto divino che è la parusia. “ Luce ilare della Santa Gloria del padre celeste, Gesù Cristo …. Si addice che sempre sia lodato da voci pie” abbiamo cantato al vespero. Siamo già uniti nella lode pura, ma la nostra vita “ è nascosta con Gesù Cristo Dio”. (Col 3:3). Verso sera la Chiesa –Sposa è salvata dal Suo Sposo, e le sue ferite storiche, da tempo non ci sono più. Traduzione in italiano: prof. Giuseppe Munarini
Alin Vara
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