Anno: 2020
Evento: La consacrazione di Mons. Cristian Dumitru Crişan e di Mons. Călin Ioan Bot
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NotizieLettera Pastorale per il Natale di Sua Ecc. Mons. Virgil Bercea, responsabile nel Sinodo della Chiesa Romena Unita con la pastorale in diasporaDio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16) Cari Fedeli, nella santa notte di Natale, Dio invia il Suo Figlio diletto perché nasca nella famiglia di Giuseppe e di Maria, per amore verso l’umanità e per amore per ciascun uomo in particolare, per ciascuno di noi. Così il Figlio del Signore, pellegrino sulla terra nasce, sconosciuto al vasto mondo in una grotta straniera e fredda, ma in una famiglia buona ed accogliente, divenuta modello santo da seguirsi per tutte le famiglie. L’avvenimento della nascita di un bambino in una famiglia non è consueto. Tanto più inconsueta e più sconcertante la nascita del Verbo di Dio in una famiglia di uomini. Si tratta di un mistero profondamente avvincente, una decisione divina che ha cambiato il corso della storia ed ha dato, per sempre, il senso della vita dell’uomo come individuo, della vita di ciascuno di noi anche, senza tema di dubbio, dell’umanità quale destino collettivo. Alla nascita del Bambin Gesù, Maria e Giuseppe, i pastori ed i magi si meravigliano e celebrano il momento, sembrano sopraffatti dalla gioia di cui non conoscono tutte le energie, ma che sentono quale miracolo che elargisce una fede forte; Simeone ed Anna vedono realizzata la promessa da secoli e non molto tempo dopo, i maestri della legge, nel tempio di Gerusalemme, sono sorpresi dalla sapienza di Gesù fanciullo. I trent’anni vissuti a Nazarteh dal Salvatore in una famiglia onesta e degna, ci danno la dimensione ed il valore di una famiglia nel senso dei suoi significati essenziali, della Sacra Famiglia e ci sforzeremo di sottolineare sempre quest’imperativo!- nello stesso tempo danno valore e significato ad una famiglia d’oggi. Tra Giuseppe, Maria e Gesù si creò un legame d’amore, di rispetto e di fedeltà che ha unito la Sacra Famiglia di Nazareth. Da questo sacro legame si riversa la luce che brilla e dà speranza ad ogni famiglia in questo mondo per andare lungo una via propria e personale anche se questa è seminata di difficoltà, destinate queste a rendere ancor più intensa la gioia della realizzazione e della fede nella misericordia del Signore. La Casa di Nazareth, con la famiglia dei tre protagonisti- Gesù, Maria e Giuseppe- ci aiuta a comprendere che cosa sia la famiglia vera, una comunione in cui esiste tutto quello che significa la vera famiglia, una comunione in cui esiste tutto quello che significa la vita morale: anche l’amore e le mancanze e le gioie, nobiltà di carattere e sacralità, l’unione nell’amore per tutta la vita nel nome del Signore. Questa Sacra Famiglia ci aiuta a capire quello che significa la crescita e l’educazione dei bambini e quanto importante sia la partecipazione della famiglia alla vita sociale di ogni giorno (Cfr. Papa Paolo VI, 1964, A Nazaret). Miei cari, comprenderete così che, secondo il modello della Sacra Famiglia dovremo condurre una vita nelle nostre famiglie:..." La famiglia è l’immagine di Dio, ossia la Comunione di persone. Per mezzo del Battesimo, la voce del Padre ci mostra Gesù come il Figlio diletto e, in questo amore, possiamo riconoscere lo Spirito Santo (cfr. Mc 1,10-11). Gesù che ha riappacificato in Sé tutte le cose ed ha salvato l’uomo dal peccato, non solo, ma ha anche condotto il matrimonio e la famiglia alla sua forma originaria, ma li ha elevati alla forma sacramentale del Suo amore per la Chiesa (cf. Mt 19, 1-12; Mc 10,1-12; Ef 5,21-32). (…) Da Cristo, per mezzo della Chiesa, il matrimonio e la famiglia ricevono la grazia dello Spirito Santo, per confessare il vangelo dell’amore di Dio” (Amoris Laetitia 71). Miei cari, una semplice consultazione del Dicţionarului Explicativ al limbii române ci offre la definizione usuale della famiglia che è una: „ forma sociale di base, fondata sul matrimonio, che consiste del marito, della moglie e dei loro discendenti. La successione delle generazioni che derivano da un avo; popolo, stirpe.” Dobbiamo precisare che noi cristiani comprendiamo con marito e moglie l’uomo e la donna.” Viviamo in un mondo in crisi che contesta in modo sempre più forte e pericoloso la famiglia tradizionale. E tenta anche la distruzione della famiglia così com’essa è conosciuta lungo la storia. Ecco, ora ci si dice che chiamare uomo o donna è solo „un’eredità culturale” e non dipende dal „diritto naturale” fondato da Dio nella creazione. Viviamo in un mondo in cui i valori cristiani sono sempre più messi al muro e si cerca la loro esclusione dalla vita sociale per nasconderli in un campo, area, dominio privato. Si tratta di una realtà di questi tempi che genera inquietudine e confusione. In questo contesto e contro i suoi effetti nocivi sul piano naturale e morale, è importante riaffermare con tutta la forza che tuttavia la famiglia ha valori che nascono dalla Sacra Scrittura: „ e Dio ha creato l’uomo secondo la Sua immagine;... uomo e donna l’ha fatto” ( Genesi 1,27) „quello che Dio ha unito, l’uomo non separi” (cfr. Mt 19,6; Mc 10,9) e che hanno un legamne diretto con l’inno all’amore che San Paolo propone ai Corinti „La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. (1Cor 13, 4-7). Sì, cari fedeli, nella vita della famiglia „si impone che coltiviamo quella forza dell’amore che ci aiuta a lottare contro tutti i mali e le minacce dall’esterno o dall’interno. L’amore, secondo le parole di San Paolo, è paziente, benevolo, si comporta in modo rispettoso, afferma la verità, rinuncia a se stesso, pensa sempre il bene, crede e spera sino al termine ed aiuta la famiglia a crescere nella carità attraverso il sacramento del matrimonio. L’amore nella famiglia ci aiuta a prendere coscienza del fatto che questo è l’icona dell’amore di Dio per noi”. (cfr. AL 119-121). Una famiglia e un matrimonio che metta in comune tutto, vive nella gioia e nella bellezza, nella ricerca e nel compimento vero dell’essere umano: l’amore. Inoltre, una famiglia, fondata sull’amore sincero e nella donazione reciproca rende perfetti e cresce attraverso il dialogo e la buona intesa tra marito e moglie, tra i genitori ed i figli, tra i giovani e le persone anziane con la cura e la pazienza reciproca, con l’amore donato e condiviso (cfr. AL 195). Cari fedeli, la famiglia è una comunità di vita e di amore, è una comunità in cui la grazia di Dio agisce. Con la potenza e l’azione della grazia, Giuseppe non abbandona Maria, con la potenza e l’azione della grazia, Giuseppe e Maria muovono verso Betlemme; con la potenza e l’azione della grazia, Giuseppe e Maria ricevono Gesù nella grotta, sul fieno della mangiatoia, con la potenza e l’azione della grazia essi emigrano in Egitto, ritornano a Nazareth, e con la stessa potenza ed azione della grazia celeste, educano ed insegnano a Gesù i misetri della vita umana. Sì, con la potenza e l’azione di Dio, compirono tutte queste cose perché si sentivano legati dal sacramento del matrimonio, formando una famiglia: la Sacra Famiglia. Se Gesù è stato cresciuto, protetto, educato da Giuseppe e Maria, la famiglia ha, ed è salutare che abbia oggi, il ruolo essenziale di educare i figli. Educare non è un impegno qualsiasi, non significa avere, ad ogni prezzo uno stile nuovo, non significa dimenticare la buona tradizione cristiana, ma al contrario significa coltivare nello spirito e nel pensiero dei bambini i valori solidi della buona creanza, del rispetto, del lavoro onesto, della speranza e, certamente della Fede. I bambini sono educati in famiglia con autorità, amore e rispetto reciproco per una crescita armoniosa ed equilibrata, ed i genitori crescono passo dopo passo con i loro figli e con le novità della società quotidiana, prese con discernimento, con saggezza, con cura che non si riposa. La famiglia è il primo luogo di educazione religiosa, quando le madri o le nonne mettono in atteggiamento di preghiera le mani dei bambini o dei loro nipoti. Non siamo mai soli nella via della Fede: Gesù è il nostro modello, e lo Spirito Santo ci dà la forza del Padre che ci aiuta a non cadere lungo la strada della vita e di risollevarci quando cadiamo. Cari fedeli, ho sentito il bisogno di invitarVi in modo più insistente affinché meditassimo assieme, ora nella meravigliosa festa della Nascita del Bambinello, su ciò che significhi Famiglia in senso cristiano, nel senso accreditato dalla storia e dalla valida tradizione, per rinvigorire i pensieri e gli spiriti sotto la meravigliosa luce di Natale perché possiamo rispondere con amore e con fede, con forza e serenità interiore alle grandi prove che la storia giorno dopo giorno mette dinnanzi a noi come provocazione che non deve farci cadere, ma renderci più forti, più pieni di speranza e di gioia: Non dimentichiamo neppure per un minuto che: Dio ha tanto amato il mondo da darci l’Unigenito Suo Figlio! Oggi è nato il Cristo a Betlemme di Giudea, in una Famiglia! Vi stimolo così: amate la Sacra Famiglia! Amatevi e rispettate la famiglia da cui provenite! Difendete la famiglia come un bene che Dio ci ha dato! Vi auguro Buone Feste e Vi porgo tanti auguri!
+ Virgil Bercea
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